Eliana Vantaggiato, ex-assessore per la Pubblica istruzione, Cultura, Welfare e servizi sociali e progettazione europea, dimessa a gennaio dalla maggioranza e passata all’opposizione, domenica 26 Marzo è intervenuta pubblicamente per spiegare la sua versione dei fatti. Sulle sue dimissioni ero rimasta appesa alla sola versione della Sindaca e alla lettera di dimissioni di Eliana. Aspettavo qualche informazione in più in effetti.
Le divergenze caratteriali e le spigolosità personali non mi appassionano, però quando compromettono la buona resa della politica diventano affare di tutti e quindi anche miei, nostri.
La sensazione dalle parole di Eliana, esponente M5S, è che sia stata fatta fuori attraverso la creazione di un fossato intorno a lei. Per citare un episodio di un progetto con le scuole elementari, lei dice: “Ho dovuto chiedere al referente [della scuola elementare] il favore di interfacciarsi con me, (…) le persone non capivano più chi fosse l’assessore al ramo, oltre al dispendio di energie di parlare ora con uno ora con l’altro della stessa cosa”.
Solo una persona immersa in un denso fumo gestionale deve saltellare qui e là per farsi ascoltare. Arrivare a limitare il campo d’azione di un delegato fino a vietare i sopralluoghi negli edifici dev’essere frutto di un grave problema di fiducia. Dev’essere difficile svolgere un mestiere del genere se non ci si fida dei collaboratori o se si ha il bisogno di controllo su tutto e tutti.
Eliana si dice esclusa e oscurata. Per tenere vicine queste due anime, la composizione della lista civica sarebbe dovuta essere forse semplicemente più equilibrata. Ma forse il fosso era già scritto.
Una frase come questa “stando attenta a non prevaricarla nel suo ruolo” è una frase che sono abituata a sentire nel privato, dove però il capo è anche proprietario delle risorse che gestisce. Ma se le risorse che ti ho dato da gestire sono le mie, la prevaricazione del ruolo non ha molto senso se io rappresento una fetta di popolo che mi ha messo qui.
Se il pomo della discordia è stata un’interrogazione che non ha mai avuto risposta, un impianto fotovoltaico da quasi 1 MW, esteso più di un campo da calcio, allora che lo si svisceri finalmente questo progetto. Se ne diano i dettagli. No, non le pensiline Sindaca, quell’altro impianto.
Quindi tranquillizziamoci tutti, noi, gli impiegati del comune, i tecnici, i consiglieri che siamo ancora in un paese libero e democratico, che si può parlare di tutto e di tutti, che si possono esprimere delle opinioni e che in una giunta ognuno ha un diritto di voto che può usare liberamente.
Dopodiché, mi piace sempre ricordare che un edificio imbiancato non mi emoziona più di quanto una buca richiusa, se l’edificio rimane vuoto. Ogni anno a settembre chiedo a qualche mamma quante sezioni ci sono a Collepasso. Che sport fanno i bambini a Collepasso? Quando non fanno scuola e non fanno sport, che cosa fanno? E i nonni? Qualcuno gioca con loro? Come si tengono attivi?
Invece oggi mi tocca entrare nell’intimo di due donne messe oggi l’una di fronte all’altra. Ritengo Eliana all’altezza della sfida e mi auguro, come anche si augura il consigliere provinciale M5S Cristian Casili, intervenuto domenica, che Eliana e Laura possano collaborare per il benessere del paese, d’ora in poi guardandosi negli occhi e non di profilo. E che bello è scrivere di due nomi femminili alla guida del mio paese.